giovedì 31 maggio 2012

Mini muffin al tonno e auguri a mia cugina





Il compleanno era di mia cugina e questi erano i fiori che le sono stati regalati:






e mi sono piaciuti molto! Si nota?



tanto che spero facciano compagnia anche a voi durante questa settimana

Nel frattempo vi dico anche che la gentile ditta ;-) "Se cucino....sorrido!" nell'occasione ha offerto mini muffin al tonno e gelato alla  fragola ed alla vaniglia.
Per quest'ultimo attenderete tempi migliori: non ho, infatti, voluto essere di intralcio agli ospiti bloccando la festa onde recuparare la rituale foto ma certamente, nella mia qualità di "gelataia ufficiale della real casa"! ;-), avrò occasione di replicarmi.
Ai mini muffin, invece, mi sono recentemente dedicata con dovizia di studio perchè sintesi di più ricette provenienti da un vecchio opuscoletto della Gribaudo che mi ha fatto penare a più riprese dato che, singolarmente testate, "'n mi contentavano!" come dicono in Toscana.
Ne consegue che ho provato e riprovato questa ricetta che mi è parsa l'unica da utilizzare come base salata cui aggiungere ciò che più piace.
In questa occasione, ho aggiunto erba cipollina e tonno.

La foto in alto si riferisce a primi muffin usciti da una prova che ho giudicato postiva; cotti da poco, sono stati approssimativamente "agghindati" per il blog.



Mini muffin al tonno
per 30 mini muffin
gr. 125 farina
gr 9 lievito istantaneo
2 uova
cl 60 latte
gr 40 formaggio cremoso
gr 50 tonno sgocciolato dall'olio (è il peso netto da una scatola da 80 gr)
gr 30 burro
erba cipollina
pepe
sale qb

copertura
200 gr formaggio cremoso
un goccio di latte
bottarga di muggine

Preriscaldare il forno a 200°
Preparare gli ingredienti sul tavolo compreso il formaggio cremoso a temperatura ambiente
In una terrina versare la farina setacciata insieme al lievito
In altra terrina sbattere leggermente le uova, unire il latte, l'erba cipollina tritata, il pepe ed un pizzicone di sale. Unire il formaggio cremoso cercando di amalgamarlo grossolanamente al composto di uova
Unire gli elementi secchi e quelli liquidi mescolando il meno possibile.
Aggiungere infine il tonno sgocciolato dall'olio e sbriciolato, dando un'ultima mescolata.
Rivestire lo stampo mini muffin con i pirottini, versarvi il composto per poco più di 1/2 della capienza di ogni foro e infornare per 15-20 min. a 200°
Quando sono dorati, sfornare e lasciar raffreddare.
Una volta freddi li ho tolti dall'involucro ritenendo che sia solo una complicazione per l'ospite dover scartare il cibo :-)
Li ho ricoperti con uno strato di formaggio cremoso reso spalmabile con l'aiuto di qualche goccio di latte. Ho dato una spolverata con la bottarga di muggine. Lo scopo era decorativo ma, anche la bottarga ha da dire il suo "perchè" in tema di sapore!
I muffin si possono conservare in freezer per poi scongelarli dandogli una botta di calore in forno a 180° o anche nel microonde per alcuni minuti. Recuparano fraganza.

Tendenzialmente preferisco postare nuove ricette al lunedì o martedì ma non potevo pretendere che Mary cambiasse la scadenza del suo contest affinchè io potessi parteciparvi.
Con questa ricetta, dunque, partecipo al contest Finger Food


Buon weekend e serena settimana da Giulietta








domenica 27 maggio 2012

Golosi anche senza glutine: capresine all'olio EVO

Giornata internazionale della celiachia

Per diversi anni sono stata impegnata in cucina durante i campi estivi di una trentina di ragazzi.
In una di queste occasioni, tra i commensali, vi era anche un'adolescente affetta da celiachia.
La madre ci aveva alleggerito il compito avendo provveduto  a dotarla di alcuni cibi da utilizzare in sostituzione di quelli comuni oltre che degli strumenti (pentola, scolapasta e cucchiaio) idonei ad evitare "contaminazioni" durante la preparazione dei piatti.
Con un po' di attenzione ed un pochina d'ansia, tutto si svolse nel modo migliore ma, durante i pasti, in mezzo a tutti gli altri ragazzi, la "solitudine" e la "separatezza" erano evidenti.
Mangiare non è solo una necessità ma anche condivisione con coloro con i quali ti siedi, in serenità ed allegria, attorno al tavolo.
Giunsi alla conclusione che, alla prossima occasione di ugual genere, avrei cercato di prevedere un menù gluten-free comune a tutti, affinchè nessuno potesse sentirsi escluso o separato dagli altri.
Il ricordo di questa esperienza mi ha portato ad aderire alla odierna giornata dedicata alla celiachia. Io ed un folto gruppo di blogger abbiamo deciso di contribuire procurando un piccolo vademecum su come comportarsi con un celiaco a cena...
La celiachia è una malattia e non un capriccio, l’unica cura possibile, ad oggi, è l’astensione dai cibi glutinosi! Chi è celiaco è COSTRETTO a mangiare senza glutine e questo non per un piacere personale ma perché il glutine è molto dannoso al suo organismo.
Ne consegue che ci sono cibi IN (permessi) e cibi OUT (vietati).
La cosa più semplice da fare è, dunque, preparare un menù che possa andare bene per tutti, onde eliminare lo stress dovuto alla preparazionei di diverse pietanze, con risultati spesso non sufficienti a raggiugere l'obiettivo desiderato visto che oltre alla utilizzazione di cibi IN è necessario anche evitare le "CONTAMINAZIONI".
Qui troverete un elenco utile alla classificazione dei cibi (IN e OUT)  oltre alle opportune e necessarie istruzioni per non incorrere nelle contaminazioni  
Provvederò presto ad inserire questo elenco in una pagina del mio blog affinchè sia facilmente consultabile da chiunque si trovi ad averne necessità.

Passiamo, dunque, alla mia proposta di ricetta gluten-free.
Si tratta di un dolce che oltre a gratificare i cultori del cioccolato, siano essi affetti da celiachia o meno, può essere mangiato, con serenità, anche da coloro che soffrono di intolleranza al lattosio e suoi derivati.
Queste tortine, infatti, non contengono nè farina di grano, nè burro :-)
Ho utilizzato la metà delle dosi previste dalla ricetta in mio possesso  e....si è visto perchè Nipote 1 e Nipote 2, presenti sul luogo di produzione....non hanno avuto molta cortesia pazienza e hanno "consumato il delitto" concedendomene, per grazia data, giusto n. 2 per la foto.... "Tanto, a te, i dolci al cioccolato non piacciono più di tanto...."!!  :-/ Sgrunt!

Capresine all'olio extravergine di oliva by Luca Montersino
  
Ingredienti (quantità dimezzata per circa 8 capresine da cm 7 di circonferenza)
gr. 125  farina di mandorle (in originale: mandorle non pelate)
gr. 7 cacao amaro in polvere
gr. 7 liquore di amaretto (ingrediente permesso: io gr. 14)
gr. 125  zucchero semolato
gr. 135 uova
gr. 100 cioccolato fondente
gr. 50 olio EVO (ho preferito quello ligure, più leggero)
zucchero a velo q.b.

olio e farina di riso per gli stampini (ho usato uno stampi in silicone con fori da cm 7)

Mischiare la farina di mandorle con circa la metà dello zucchero (60 gr.) e con il cacao in polvere.
Montare le uova con il resto dello zucchero sino ad ottenere una massa bianca e spumosa.
Nel frattempo, in una ciotola a bagnomaria, far sciogliere il cioccolato fondente al quale, dopo la liquefazione, verrà aggiunto l'olio EVO.
Incorporare alla montata di uova e zucchero, il mix di polveri, quindi il cioccolato fuso con l'olio ed infine il liquore di amaretto.
Ungere gli stampini con olio e infarinarli con farina di riso, versarvi il composto ed infornare a 200° per circa 10 min.
Far raffreddare e spolverizzare con zucchero a velo

n.d.r.:
1) La ricetta originale avrebbe previsto la glassatura del fondo di ogni tortino con cioccolato fuso ma lo....confesso, dopo averne assaggiato uno, bello cioccolatoso già così, non me la sono sentita di aggiungere la glassa proprio perchè....hanno ragione i nipoti....: non amo più di tanto il cioccolato (già sento sollevarsi ululati che denunciano l'eresia!)
Dal momento che la farina di riso lascia un segno "biancastro" sul fondo dei tortini, immagino che la glassatura sia prevista soprattutto per ovviare a questo inestetismo. 
2) in mancanza delle mandorle intere che, dopo essere state debitamente tritate, avrebbero conferito un sapore più marcato a queste capresine, ho utilizzato una doppia quantità di amaretto e ....ci stava benissimo :-9

Alla prossima! Giulietta

Questo l'elenco dei blog che partecipano, insieme a me, all'iniziativa avendo predisposto una ricetta utile alla elaborazione di un menù total gluten-free:
Cardamomo & co. Torta al cacao leggerissima http://saporiesaporifantasie.blogspot.com
TataNora - Riso, bisi e prosciutto cotto http://tatanora.blogspot.it/
Profumi & Sapori - Parfait alle mandorle http://noidueincucina.blogspot.com
Francesca Antonioli - Farinata http://scorribandeincucina.blogspot.com
Fabiola Palazzolo - semifreddo alla coppa del nonno, con cioccolato e granella di mandorlahttp://www.olioeacetoblog.com/
Simonetta Nepi: Torta alle perehttp http://glu-fri.blogspot.com.ar/
Carlotta Negro: biscotti con lemon curd http://ipasticciditotta.blogspot.com
la valigia sul letto: pollo in crosta di pinoli con salsa allo zafferano http://roberta-lavaligiasulletto.blogspot.com/
Murzillo Saporito http://www.murzillosaporito.com/: Calici di yogurt variegati al gelso
Se cucino....sorrido: capresi all'olio EVO http://secucinosorrido.blogspot.it/
SexAndTheKitchen: menù gluten free
http://sexandgiuliaskitchen.blogspot.it/
Giulia: http://sghimbesciespatasciati.blogspot.it/: torta di pesche (dolci)
cucchiaio e pentolone: risotto con riduzione al lambrusco e sfoglie di salame http://cucchiaioepentolone.blogspot.it/
la cucina di mamma: gelato e biscotti ai fiori di sambuco http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.it/
In Gloria's kitchen: cupcakes alla ciliegia http://ingloriaskitchen.blogspot.com
Anna Lisa di Senza Glutine per tutti i gusti http://senzaglutinepertuttiigusti.blogspot.it/
Victoria sponge con crema di fragole: http://laginestraeilmare.blogspot.it/
Felix Un cuore di farina senza glutine Minestra di riso Asparagi http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.it/
Elisa Baker : pomodori verdi fritti www.cuocicucidici.blogspot.com
Silvia mazzoni: pancakes di zucchine e crumble di fragole http://aromadilimone.blogspot.com
Rosaria Orrù: Arachidi interrate http://www.sosidolcesalato.blogspot.it/
Il Gamberetto: Crumble di ciliegie http://ilgamberetto.blogspot.com
La Gaia Celiaca: Soffio di Amaretto http://lagaiaceliaca.blogspot.com/
Assaggi di viaggio: Pancakes con farina di mais http://assaggidiviaggio.blogspot.it/
Therese Caruana: Scaloppine gorgonzola e speck http://fornelliprofumati.blogspot.it/
@nna: Sfere di Ciocco-Cola... http://unpodibricioleincucina.blogspot.it/
Gaia: Soffio di Amaretto http://lagaiaceliaca.blogspot.com/
Marilena: Torta kinder pinguì rivisitata http://saporiglutenfree.blogspot.com/
Spuntine: Risotto con indivia e patate http://spuntiespuntinisenzaglutine.blogspot.it/
Senza Glutine per tutti i gusti: Focaccine salate alle ciliegie e rosmarino http://senzaglutinepertuttiigusti.blogspot.it/
I pasticci dello Zio Piero: http://ipasticcidelloziopiero.blogspot.it/
Araba felice in cucina: http://arabafeliceincucina.blogspot.it/

mercoledì 23 maggio 2012

Budino di zucca....alla mantovana



Non me ne vogliano i mantovani per i quali i tortelli di zucca sono tra quei piatti regionali rivestiti di sacralità e...sono la prima a capire la sacralità di un piatto :-), ma quando ho letto il regolamento dell'MTC del mese di maggio, nel quale si parlava della possibilità di parteciparvi con una antipasto agro-dolce, non ho potuto fare a meno di pensare ai loro......tortelli di zucca.
.....E tanto ho fatto e tanto ho cercato e tanto ho pensato che alla fine, chiedo scusa, ma ho smontato il tortello della città di Virgilio, per trasformarlo in un antipasto.
Che dire?
Io, in verità, dovendolo utilizzare all'interno di un menù, in un'epoca in cui si tende a "saltare" questa portata, lo presenterei più volentieri, come entrée: quei bei "bocconcini", un po' particolari, che certi ristoranti ti offrono appena ti siedi a tavola, senza neanche domandartelo, insieme ad un buon calice di vino; in genere di champagne o champenoise o prosecco, si tratta ma in questo caso io, che amo anche un po' "dissacrare" certi stereotipi, specie per la gioia di divertire e stupire una ristretta cerchia di amici in una cena curata ma non formale, accompagnerei questa entrée con un bicchiere di vino rosso non eccessivamente corposo: a mio giudizio dovrebbe essere..."a morte sua!" (l'idioma non è mantovano ma esprime bene il concetto che voglio trasmettere ;-).





Ne ho, dunque, preparati 4 e me li sono mangiati in questo ordine:
Il primo ancora caldo....perchè sono stata così "furba" da sollevare, con mano "nuda e cruda" lo stampino appena uscito dal forno e, saltando come una tarantola, l'ho mollato sul lavandino "spatasciandolo" per i 3/4
Il secondo....dopo averlo addobbato per la foto d'obbligo, me lo sono mangiato in accoppiata con i suoi complementi.
Il terzo l'ho offerto a mia madre che l'ha assaporato con la stessa espressione di Fiammetta Fadda a "Cuochi e Fornelli" ed ha approvato.....Non dico il voto per non influenzare la giuria ;-)
Il quarto era avanzato per l'ora di cena e....me lo sono mangiato!
Un menù totalizzante ;-) perchè non ho mangiato altro!
Ebbene, vi lascio alla preparazione di questo budino che, per i suoi sapori, stupisce coloro che, come me, mantovani non sono ma sono disponibili a lasciarsi attrarre da nuove avventure del palato.

E ringrazio...."alla grandissima", Francesca - Acquolina: mi ha, infatti, resa partecipe di una ricettina di budino salato che può davvero essere utilissima per dare inizio ad un pranzo o una cena della festa!

Budino di zucca alla mantovana

Ingredienti
per il budino
gr. 500 zucca
gr 25 parmigiano
gr. 15 amaretti
gr. 100 latte
2 uova
sale
noce moscata

per la cialdina
gr. 60 parmigiano

per la salsina in accompagnamento
succo della mostarda
liquore all'amaretto

burro per 4 stampini in alluminio 

Procedimento
Budino:
Ammorbidire la zucca in forno a 160°.
Asciugarne la polpa passandola in padella finchè è disfatta.
Frullarla ne minipimer aggiungendo il parmigiano, gli amarettiil latte una dose abbondante di noce moscata, il sale ed, in ultimo, le due uova.
Far fondere il burro a bagnomaria e con un pennello imburrare molto bene  4 stampi da budino.
Poggiare gli stampini in una teglia nella quale avrete versato anche due dita d'acqua. La cottura è a bagnomaria nel forno a 180° per 35-40 min.
Sfornare i budini ed attendere che si raffreddino. Io li ho messi in una teglia nella quale avevo versato due dita d'acqua fredda.
Cialda:
Porre sul fuoco un piccolo padellino antiaderente facendolo arroventare bene. Quando è ben caldo, versarvi 15 gr di parmigiano. Il parmigiano comincerà a fondere. Attendere pochi attimi e, con l'aiuto di una spatola, staccare la cialda dal fondo del padellino e farla freddare su un piatto o su un foglio di carta alluminio. Ripetere questa operazione per 4 volte
Salsina:
Versare alcuni cucchiaini di succo della mostarda di frutta dentro una ciotola (3 cucchiaini a testa) e miscelarla con alcune gocce di liquore all'amaretto. Lo scopo è, non solo aromatizzare il succo della mostarda ma anche renderla più fluida.
Montare il piatto sformando il budino tiepido o a temperatura ambiente, porvi accanto o sopra la cialdina di parmigiano  e versare qualche cucchiaino di salsina alla mostarda di frutta

Con questo budino partecipo all'MTC del mese di maggio 2012 e......francamente, me ne stupisco: non ci avrei creduto!!!! :-)

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Buon fine settimana da Giulietta

lunedì 21 maggio 2012

Giornate tempestose

Giovanni Fattori (Livorno 1825 - Firenze 1908)
Sarebbe stata mia intenzione postare, oggi, una nuova ricetta.
In particolare sono pronta per partecipare all'MTC del mese di maggio  ma, francamente, non me la sento.
La condivisione di ricette e di cibo è allegria, gioco, voglia di "leggerezza" e in questo momento vorrei sapere chi si sente "leggero" ovvero ha il cuore in una condizione di tal genere.
Non vi è leggerezza alcuna per la ragazza uccisa da chi ha preordinato tutto per seminare terrore tra giovani che si stavano apprestando ad entrare a scuola.
Non vi è leggerezza alcuna per i suoi genitori, per tutta la sua famiglia, per i suoi amici e per una città (Brindisi) ed un paese (Mesagne) che ora soffrono la privazione di un affetto e lo shock dovuto ad un gesto violento e brutale.
Non vi è leggerezza alcuna per tutti coloro che si sono trovati, nel cuore della notte, a vivere l'incubo di un terremoto che ha distrutto vite e abitazioni.
Non vi è leggerezza alcuna per le sei vittime che hanno avuto l'unica "colpa" o di essere troppo anziani per fuggire o di trovarsi nel posto "sbagliato" al momento "sbagliato".
Non vi è leggerezza alcuna per parenti ed amici delle sei vittime del terremoto.
Non vi è leggerezza alcuna.... ed il silenzio è il modo migliore per non calcare la mano sulla "pesantezza" di quei cuori e di quelle vite interrotte.
Per chi sta vivendo la sofferenza, ogni gioco, ogni forma di allegria, suonano come un'assurdità; in certi momenti dell'esistenza sembra impossibile che la vita possa ancora svolgersi con la normalità del quotidiano e la mente fa fatica a comprendere come sia ancora possibile che un cielo possa essere azzurro ed il sole ancora caldo e luminoso.
Per chi vive la sofferenza, la ripresa ci sarà ma è lenta.
Ed allora ritengo opportuno che anche il mio blog osservi "un minuto di silenzio" come manifestazione personale del desiderio di essere al fianco di tutti coloro che in queste ore vivono nell'angoscia e di tutti coloro che, se l'angoscia non la vivono ora, l'hanno vissuta in qualche altro momento e sanno di cosa si tratta!
A presto!
A presto perchè nonostante tutto, anche il dolore deve essere "digerito" ed il cibo aiuta ad accompagnare la lenta ripresa e il faticoso ritorno alla normalità. 
Giulietta

lunedì 14 maggio 2012

Evvai di gelato...di fragole!


Fragole ordinate al verduriere di fiducia e fragole colte direttamente dal campo in Toscana; la sorpresa:.....erano più buone quelle del verduriere :-)
Ma sarà o no, di fiducia!??? eeeehhh???
Così questa volta, dotata di fragole un po' meno dolci di quanto le avessi pensate, mi sono decisa a fare il gelato.
Non so se si possa chiamare gelato in senso tecnico ma comunque, contenendo anche un pochina di panna, credo di non poterlo chiamare neanche sorbetto.
Giudicate un po' voi cosa pensate io faccia da circa venticinque anni a questa parte! Io so solo che ha un sapore di fragola.....alla stra-grande! 
Un'aggiustatina, frutto delle mie silenziose visite "nei foodblog di prima generazione", in verità, l'ho data anche a questa "ricetta storica" che potrei fare ad occhi chiusi senza neanche pesare gli ingredienti.
Vorreste un gelatino piccolo piccolo con due fragole?....secondo me, sarei in grado di farvelo "a occhio", semplicemente dando un'assaggiatina durante i vari passaggi.
Io ne faccio, da sempre, una dose con gr 600 di purea di fragole e non posso andare oltre questa quantità perchè andrei oltre la capacità della gelatiera.
Oso pensare che "miss gelatiera" sia ancora in vita (....tocchiamo ferro: ....domani si rompe!!!) proprio perchè abbiamo avuto, nei suoi confronti, un enorme "rispetto".
Entrò in casa, all'epoca abitata da tre adolescenti, dopo la tentata produzione di gelato con le "polveri" di un'azienda che da sempre fa....budini! 
Non sto a raccontarvi quanto venne usata, soprattutto nel suo primo mese di vita; solo che...era marzo ed ogni sera, dopo una coppa mega di gelato, ci alzavamo da tavola...tremando!.....ma noi eravamo stoici: un gelato val ben un po' di freddo! Ecchesaràmmai....
Ed ecco a voi il

Gelato di fragole
Ingredienti:
gr 600 di fragole
gr 120 zucchero
gr. 40 glucosio
2 piccole arance
1 limone
gr 100 panna

Pulire e fare a pezzetti le fragole in una bowl, aggiungere lo zucchero, il succo delle arance e del limone, la panna; frullare il tutto.
Versare il composto ottenuto in una pentola e scaldarlo giusto il tempo necessario a far sciogliere il glucosio che, avrete unito.
Far raffreddare in frigorifero, meglio se per l'intera notte e quindi mantecare in gelatiera.
Buona settimana a tutte/i
Giulietta



lunedì 7 maggio 2012

La prima Chiboust.....non si scorda mai!

Siccome dormo con la "tapparella" alzata, finisce che la luce mi sveglia di primo mattino (sorvoliamo sull'interrogativo: "ma....sarò normale?!); la levata mattutina, peraltro, mi consente di sbizzarrirmi in vario modo tra cui... cucinare.
Certe realizzazioni, infatti, hanno bisogno di tempo e di spazi e quindi si rende necessario  completarle prima che i fornelli siano occupati da chi deve fare colazione, scaldare il latte, bere un caffè.....
Tutta questa premessa per dirvi che la mia originaria intenzione era quella di fare il primo gelato della stagione: una "cosina" che ormai assemblo con la rapidità del fulmine perchè, disponendo di una gelatiera semi-professionale fin dagli anni '80, ho avuto tempo per maturare un'esperienza e la nomina a "gelataia ufficiale della real casa" ;-) (....peraltro, ormai, sul tema c'è spazio per future evoluzioni e miglioramenti.....).
Al fine di esercitare "l'arte", avevo ordinato un chilo di fragole, la cui consegna mi ha lasciata basita!
Erano bellissime, a dir poco! Rosse e belle turgide agli occhi, fresche e dolci al gusto.
A quel punto, l'idea di ridurle in purea ha cominciato a farmi sanguinare il cuore.
Ho, dunque, prontamente modificato il progetto iniziale, trasformando il gelato in una crostata con la frutta.
Ma....pare a voi che una che bazzica blog di cucina da più di due anni, si possa accontentare di realizzare l'ennesima pasta frolla? Per "montersiniana" che sia....sempre frolla è e da me amata con i limiti costituiti dalle numerose crostate ingerite negli anni della fanciullezza.
A che scopo dunque io, "foodblogger di seconda generazione" ;-), avrei "spiato" per anni le foodblogger di "prima generazione", se non per realizzare qualcosa di diverso da quanto sono già in grado di fare?
Una tale profonda riflessione non poteva che giungere alla deliberazione di mettere in forno una base di pàte génoise, presa da qui, cui avrebbe potuto far seguito una tranquilla crema pasticcera secondo la ricetta che, in casa, si tramanda di madre in figlia...
Non sia mai!.....
Per quale motivo io avrei copiato ed incollato files su files di creme delle più diverse specie e natura, se non per leggerle e rileggerle, sognare di realizzarle e quindi giungere alla concretizzazione del sogno?
Evvaaaaiiiii, dunque,...di crema Chiboust!
Se, pertanto, il giorno prima avevo realizzato la base, definita dalla "critica ufficiale della real casa" ;-): "Bellissima!", non appena le prime luci della successiva alba hanno fatto irruzione sui miei occhi, nel silenzio della casa e rigorosamente a porte chiuse, ho solennemente realizzato la mia prima crema chiboust!
A parte il fatto che più che una novella pasticcera mi sembrava di incarnare la perfetta sintesi tra il piccolo chimico e la casalinga alle prese con le istruzioni di montaggio dei mobili Ikea, con una precisione maniacale (lasciamo perdere il solito interrogativo: "ma.....sarò normale?!"), ho raggiunto l'obiettivo ed ho quindi proceduto a montare la mia torta con le fragole.
Un cucchiaino di crema avanzata da cotante alchimie, ha determinato nella "critica ufficiale della real casa", la seguente reazione: aria di sufficienza e sguardo critico, attenzione puntata sulle personali papille e:...."peculiare....!" esclamò, facendo seguire, ad una pausa e ad un secondo assaggio,....il commento "buonissima"! S'è spazzolata una mezza tazza di chibouste nell'arco dell'intera giornata!
Una torta da 28 cm, con crema Chiboust e fragole, ha fatto il suo debutto al termine di una cena con sei commensali e non ne è avanzata una briciola!
Ecco, dunque,

LA TORTA DI FRAGOLE CON CREMA CHIBOUST

Per la base: Pàte Génoise
(la ricetta, per uno stampo con fondo rialzato da 29 cm, è presa da qui e non ho modificato una virgola)
Ingredienti
125 gr. di farina 00
125 gr. di zucchero a velo
125 gr. di burro
4 uova medie
un pizzico di sale
vanillina
Ho usato uno stampo con fondo rialzato da 28 cm e devo dire che la prossima volta non utilizzerò tutto il composto per avere una base leggermente più sottile.
Procedimento
Dividere il burro a pezzetti .
Scioglierlo 2 minuti in un tegamino a bagnomaria per non farlo friggere.
Rompere le uova intere in una ciotola d'acciaio con il bordo alto, aggiungere lo zucchero a velo e il pizzico di sale e mescolare con la frusta a mano amalgamando gli ingredienti.
In un tegame versare acqua sino a sfiorare il bordo della ciotola e portare quasi a bollore.
Spegnere il fuoco e sistemare la ciotola con uova e zucchero dentro il tegame con l'acqua.
Montare le uova con le fruste fino ad ottenere una crema molto gonfia e fin quando sollevando le fruste la crema ricadrà dentro la ciotola formando un nastro continuo.
A questo punto, togliere la ciotola con la crema dal tegame e immergerla in altro recipiente con acqua fredda.
Continuare a montare con le fruste ma con movimenti verticali fin quando sino a raffreddamento del composto.
Unire la farina setacciandola e incorporandola con molta delicatezza, un cucchiaio per volta e con lenti movimenti verticali.
Aggiungere il burro ancora liquido ma a temperatura ambiente, mischiandolo sempre delicatamente per evitare di smontare tutto.
E qui, arriva il problema: la prima volta che feci questo impasto, nonostante ogni delicatezza....sotto i miei occhi sgomenti, si smontò tutto.
Approfondendo l'argomento ho trovato quello che, a mio giudizio, è il vero trucco: prendere una cucchiaiata della montata di uova e mischiarla, con delicatezza, al burro; procedere nello stesso modo anche con una seconda cucchiaiata e quindi versare "a filo" tutto il composto ottenuto alla montata di uova.
Cuocere a 160' per circa 30/40 minuti.
Non fatela cuocere troppo perchè si rassoda eccessivamente perdendo elasticità e sofficità.

Per la farcia:
300 gr. di fragole
Crema pasticcera (L. Montersino)
200 gr di latte
50 gr di panna fresca
75 gr di tuorli
75 gr di zucchero semolato
9 gr di amido di mais
9 gr di farina di riso
½ bacca di vaniglia
Da questa dose si ricavano circa 300 gr abbondanti (g 340) di crema pasticcera;
Crema Chiboust (L. Montersino)
300 gr. di crema pasticcera
5 gr.(scarsi) di colla di pesce
180 gr. di zucchero
36 gr. di acqua
105 gr. di albumi

Cominciamo dalla crema pasticcera: montare i tuorli con lo zucchero ed i semini della mezza bacca di vaniglia. Unire l'amido di mais e la farina di riso.
Portare quasi a bollore il latte e la panna e versarli a filo al composto di tuorli e amidi.
Porre tutto sul fuoco, girando energicamente in attesa della ripresa del bollore e quindi dell'addensamento della crema.  Lasciar pure raffreddare avendo l'accortezza di porre una pellicola a contatto.
Crema Chiboust: mettere in ammollo in poca acqua i fogli di colla di pesce. 
Inserire gli albumi nella ciotola della planetaria ed avvicinare alla ciotola anche 60 g di zucchero senza però versarveli.
In un pentolino, far cuocere 120 g di zucchero insieme all'acqua e portarli a 121° (io utilizzo un termometro).
Quando la temperatura dello sciroppo avrà raggiunto i 110° C, azionare la 'planetaria a velocità non troppo sostenuta ma sufficiente a far "schiumare" (ovvero a far diventare leggermente bianchi) gli albumi.
Al raggiungimento dei 121° C, prelevare il pentolino dal fuoco, abbassare leggermente la velocità della frusta e versare a filo lo sciroppo sugli albumi facendolo scorrere sulle pareti della planetaria.
Continuare a montarli sin quando non siano giunti a temperatura ambiente.
Scaldare in un pentolino qualche cucchiaiata di crema pasticcera ed aggiungervi la colla di pesce ben strizzata. Unire il resto della crema e, a seguire, incorporare la meringa italiana.
Farcire l'incavo della torta con uno spesso strato di crema Chiboust, decorando a piacere con le fragole tuffate nella crema.
Buon lavoro e buona settimana da Giulietta