lunedì 19 maggio 2014

Babà all'arancia e alchermes per l'MTC


La sfida dell'MTC del mese di maggio 2014 prevedeva la realizzazione di un babà su proposta di Antonietta del blog "La trappola golosa"
Ciò premesso, sappiate che:
a) io non solo non ho mai realizzato un babà in vita mia...ed in questo credo di essere in buona compagnia ma, cosa assai più grave, non ne ho mai mangiato uno nonostante abbia trascorso tre giorni, tre, della mia vita a Napoli; in quell'occasione mangiai pizza e sfogliatella ma non il....babà.
b) Antonietta aveva proposto due ricette, una con il lievito di birra ed una con il lievito madre
c ) io sono proprietaria di un li.co.li. ovvero di un lievito (naturale) a cultura liquida e non ho potuto fare a meno di usarlo;
e) per la serie "il rischio è la mia vita" e "sempre meglio stare al limite delle regole", ho voluto realizzare il babà con il li.co.li seguendo la ricetta per il babà con il lievito madre. E' stata un'esperienza affascinante. Ve la racconto nella ricetta. Comunque sono stata davvero fortunata perchè sono cresciuti bene



e con un'alveolatura che mi è parsa corretta 



d) La sfida, inoltre, era fondata su proposte di farcitura e rifinitura di questo dolce,  alternative rispetto a quella tradizionale con limone e rhum
Ed è qui che mi "scialo"....
Cerca che ti ricerca una soluzione per insaporire il mio babà, sfoglia libri e riviste,  dopo aver avuto in testa una confusione pazzesca di idee ed abbinamenti, alla fine sono approdata a Sal De Riso.
Diciamo che in mezzo ci si è messa anche un po' di Toscana perchè ho preso la rifinitura delle "pesche di Prato" e, rivedendola e correggendola, l'ho utilizzata per il babà. 
E' così che ho messo insieme una "farciturina" che non è tutta farina del mio sacco e, forse, proprio per questo è.... una cosa che voi umani non potete capire se non la provate!
Dunque ho utilizzato:
a) il babà realizzato secondo la ricetta di Antonietta
a) la bagna all'alchermes di Sal De Riso
b) una crema pasticcera all'arancia e cannella da un'idea di Sal de Riso ma assai riveduta e corretta
c) le arance semicaramellate di Sal De Riso
d) la glassa all'arancia di Sal De Riso, leggermente adattata
Ed ora accontentatevi di guardare i miei babà che alla vista non sono cromaticamente attraenti ma al gusto....non smettereste più di mangiarli.
Ed un grande ringraziamento va a Antonietta perchè questo impasto entrerà in grande stile tra le possibilità culinarie dei miei dessert

Babà all'arancia e alchermes
   
Il Babà (da "La trappola golosa")
Ingredienti
280 g di farina bio tipo 0 Manitoba
3 uova  cat a grandi
100g di burro
90 g di latte
25 g di zucchero
50 g di lievito madre rinfrescato (io. li.co.li)
10 g di lievito di birra
½ cucchiaino di sale
Primo impasto
All'interno di una ciotola, formare una fontana, unire 1 uovo, il li.co.li., lo zucchero e 30 g di latte tiepido. Impastare, coprire con un telo umido e attendere il raddoppio.
Secondo impasto
Imburrare gli stampini che si intendono utilizzare.
Come prima cosa, in una tazzina “impastare” il lievito di birra con il sale finché diventa una cremina liquefatta. Sciogliere anche il burro a bagnomaria. Mettere entrambi questi ingredienti da parte, serviranno più tardi. 
Versare nella ciotola della planetaria munita di pala a foglia, la restante farina (160 g), unire il primo impasto ed il secondo uovo, azionare a bassa velocità affinchè tutto si amalgami bene, quindi incorporare il terzo uovo. Impastare a velocità media aggiungendo gradatamente il latte a cucchiaiate, quindi versare a filo anche il latte incorporandolo lentamente. Per ultimo, unire alla massa anche la cremina di lievito di birra e sale. 
Lasciare la planetaria in movimento per circa altri 15 min. 
Ribaltare l’impasto su un piano da lavoro non in legno ma in materiale duro (marmo o plastica solida)  e ricavare dalla massa palline della misura necessaria a riempire la metà di ogni stampino monoporzione (io ho ottenuto 9 palline) Sistemare gli stampini in una teglia e lasciar lievitare in forno spento con luce accesa fino a quando triplicheranno di volume, fuoriuscendo dal bordo superiore e formando una calottina di circa 2 cm. 
Preriscaldare il forno a 200°, infornare, abbassando la temperatura a 180° e cuocere per 20 minuti. A metà cottura coprire con un foglio di alluminio.
Trascorso il tempo necessario, estrarli dal forno, lasciarli intiepidire per 10 minuti e quindi staccarli delicatamente dagli stampini (basta reggere lo stampino con una mano e con l’altra tirare e contemporaneamente roteare leggermente la calottina). Adagiare i babà monoporzione in ciotola larga.

Bagna all'alchermes
Ingredienti
320 g di acqua
480 g di zucchero
240 g di alchermes
scorza di 2 arance

In una pentola unire acqua, zucchero  e la scorza dell'arancia. Porlo sul fuoco a farlo bollire per 30 secondi. Spegnere la fiamma e, quando il composto sarà tiepido, unire l'alchermes

Crema pasticcera all'arancia e cannella
Ingredienti
300 g di latte
150 g di panna
120 g di tuorlo d'uovo (circa 4 uova medie)
120 g di zucchero
30 g amido di mais
scorza di 3 arance
cannella
sale
25 g burro
6 g gelatina in fogli

Grattugiare la scorza delle arance, unirla al latte ed alla panna portando tutto a bollore. Lasciare il composto in infusione per 30 minuti.
Mescolare tuorli, zucchero, amido di mais, mezzo cucchiaino di cannella ed un pizzico di sale, aggiungere il latte dopo averlo filtrato con un colino fine per eliminare la scorza grattugiata. 
Cuocere la crema sino a quando non si addensa e lasciarla sobbollire per un minuto. Spegnare il fuoco e sciogliervi la gelatina precedentemente ammorbidita in acqua fredda.
Quando la temperatura della crema sarà scesa attorno ai 40° C, amalgamarvi il burro leggermente ammorbidito
Trasferire la crema in una ciotola in vetro o ceramica in attesa che raffreddi avendo l'accortezza di coprirla con pellicola a contatto. 

Arance semicaramellate
Ingredienti
2 arance
zucchero, in quantità pari al peso delle arance
liquore all'arancia in quantità pari al 10% del peso delle arance.
Tagliare le estremità delle arance e controllare il peso della frutta rimanente. 
Con l'aiuto di un coltello ben affilato o dell'affettatrice, ricavare dalla arance alcune fettine sottili e dopo averle disposte in una padella, coprirle con una quantità di zucchero pari al loro peso lasciandole macerare per circa 30 min.
Accendere un fuoco moderato sotto la padella e far sobbollire lo zucchero e le arance per circa 5 min., Travasare frutta e sciroppo di cottura in un contenitore, unire il liquore e coprire con una pellicola, lasciando marinare per circa 12 ore.

Glassa all'arancia
Ingredienti
120 g di confettura di arance
60 g di acqua
2 g gelatina in fogli
Far ammollare in acqua fredda la colla di pesce.
In un pentolino diluire la confettura di arance con l'acqua e portare a bollore. Unire la colla di pesce facendola sciogliere e lasciare che raffreddi.

Comporre il dolce
Immergere i babà nella bagna all'alchermes. Disporli in un piatto lasciando che rilascino il liquido. Versare nuovamente il liquido perso sui babà. Ripetere questa operazione sin quando tratterranno tutta la bagna che avevano assorbito inizialmente. Può essere che la parte superiore del babà sia leggermente più refrattaria alla bagna perchè più dura: in tal caso immergere il "cupolotto" del babà nella bagna, affinchè si inzuppi meglio. Strizzare i babà con delicatezza.
Lucidarli con la glassa all'arancia e aprirli a metà inserendo la crema pasticcera e la fetta di 'arancia semicandita.

n.d.r.: 
a)L'impasto del babà, dopo essere stato lavorato nella planetaria, va rivoltato su un piano di lavoro duro (marmo o plastica rigida). Io, nella fretta mi sono dimenticata questo particolare e l'ho rovesciato sula spianatoia. Ho davvero avuto difficoltà a  formare le palline da inserire negli stampini: l'impasto restava, in parte attaccato alla spianatoia, filando e, solo alla fine, si staccava lasciando finalmente, del tutto pulito il piano di lavoro. 
b) E' vero, non vanno congelati. Io per motivi organizzativi ho dovuto congelarli quando erano ancora "nudi", Mi era stato detto che avrei potuto conservarli per tre o quattro giorni in un sacchetto di plastica ma a me serviva più tempo.
E' vero, la pasta ne risente ma comunque erano buonissimi. 
La prossima volta, forte di quest'esperienza, mi saprò organizzare meglio.
c) uuuuuhhhh, si, ve lo voglio proprio dire, una roba riservata ai golosi: al di là della bella presentazione, aprite il babà, intriso della sua bagna, per lungo; splamateci sopra uno strato di crema pasticcera all'arancia, sopra disponete una fetta di arancia caramellata, chiudete il "panino" o meglio...il "babino" e poi....me lo raccontate ;-)

Con questo dolce magnifico che crea dipendenza, partecipo all'MTC del mese di maggio 2014

gli sfidanti





lunedì 5 maggio 2014

Spaghetti al ragù di acciughe


Credo, in questo, di esprimere tutta la mia "italianità": quante volte ho invitato amici e mi sono letteralmente inventata un sugo per condire la pasta.
Mi accade, infatti, di leggere ricette, programmare un certo condimento e poi, attratta da altri prodotti che mi affascinano dai banchi del Mercato Orientale, trovarmi in casa ingredienti diversi dal previsto.
In genere prendo una padella, verso dell'olio e lascio soffriggere leggermente qualche spicchio di aglio, quindi procedo ulteriormente secondo intuizione e secondo passione e gusto personale.
Così è nato questo ragù.
Sono uscita per acquistare un polpo da fare ubriaco (ricetta già proposta qui) ma i banchi del Mercato mi hanno dimostrato platealmente come non sia ancora la stagione per questo mollusco. 
Sarà, forse, che l'ultima sfida dell'MTC,  la n. 38, quella sul "quinto quarto", mi ha riportato alla cucina semplice e verace, quella poco ricercata; sarà che la primavera si sta facendo sentire rendendo palese l'esigenza di cibi genuini e freschi ma cos'altro poteva attrarmi dai banchi del Mercato di una città di mare, nota per avere un golfo, quello del Tigullio, dove vivono le migliori acciughe?
Un chilo di acciughe, un chilo di cozze e qualche pomodorino. Il resto lo avevo in casa.
Rapido rientro tra le mura domestiche per "spararmi" circa un'ora e mezza di pulizia del pesce per poi cucinarlo.
Ed ecco a voi il mio ragù che mi è parso davvero ottimo ma deve essere sembrato tale anche ad alcuni colleghi di lavoro ai quali l'ho offerto!

Spaghetti al ragù di acciughe

Ingredienti (per 6 persone)
480 g spaghettini
800 g acciughe
300 g pomodorini ciliegino o piccadilly
1000 g cozze
aglio
prezzemolo fresco
timo secco
olio
sale
peperoncino (facoltativo)

Lavare e tagliare a metà i pomodorini.
Togliere alla acciughe la testa e le coda, eviscerandole e togliendo loro la spina centrale. Lavare i filetti ottenuti e  facendoli scolare e tritandoli grossolanamente.
Conservare la testa delle acciughe, lavarle, versarle in un pentolino insieme ad olio ed aglio e soffriggerle per qualche minuto. Aggiungere a questo intingolo 100 ml di acqua e portare ad ebollizione. Mettere da parte
Pulire le cozze eliminando il bisso e porle in una pentola nella quale siano stati versati un po' di olio ed un mezzo bicchiere di vino bianco.
Mettere la pentola su un fuoco moderato. Quando le cozze saranno aperte, 
Attraverso un colino dalle maglie fini, filtrare il liquido che avranno prodotto: servirà per la cottura del ragù.
Togliere i molluschi dal guscio raccogliendoli in una tazza che contenga anche quel tanto della loro acqua utile ad evitare che si secchino nell'attesa della loro utilizzazione.
In una padella versare un po' di olio e due spicchi di aglio facendo soffriggere leggermente.
Eliminato l'aglio, aggiungere i due terzi dei pomodorini, lasciandoli appassire su fuoco moderato. sfumando anche con poca acqua  delle cozze.
Abbassare la fiamma ed unire la terza parte delle acciughe facendole stufare gradatamente su fiamma bassa ed aiutandosi con l'acqua delle cozze. 
Continuare a stufarle aggiungendo gradatamente l'ulteriore trito di acciughe ed inumidendo con l'acqua di apertura delle cozze.
Nel frattempo portare a bollore una pentola con l'acqua necessaria per far cuocere gli spaghettini.
Tornare al ragù e con l'ultimo inserimento di trito di acciughe, unire i restanti pomodorini e una spolverata di timo secco.
Portare a conclusione la cottura del ragù aiutandosi con altra acqua delle cozze e poche cucchiaiate di fumetto di acciughe. Aggiustare di sale e pepe, se ritenuto necessario.
Scolare gli spaghettini ancora al dente e farli saltare nella padella del ragù aggiungendo un trito grossolana di cozze, una spolverata di prezzemolo ed un giro di olio EVO.

n.d.r.: 
a) l'inserimento del fumetto di acciughe ha il solo scopo di rimarcare qualche nota del sapore del pesce utilizzato. E' tuttavia necessario essere parsimoniosi nel suo utilizzo poichè il fumetto ha un sapore molto (troppo) forte.
b) La preparazione di questo ragù è più rapida a farsi che a dirsi. I vari passaggi, infatti, si susseguono velovemente poichè le acciughe non hanno bisogno di lunga cottura....anzi. 
c) Il lavoro che richiede più pazienza e tempo è, senza dubbio, la pulitura delle acciughe unita a quella delle poche vongole. Comunque le acciughe possono essere aperte, mondate e messe in congelatore nei giorni precedenti. In questo modo vi assicurerete anche per quanto riguarda la salute difendendovi dall'anisakis del quale avevo parlato nelle note di questo post

Con questa ricetta partecipo alla raccolta "Un'acciuga al giorno 2" indetta da Cristina del blog "poveri ma belli e buoni"


UN'ACCIUGA AL GIORNO 2