domenica 15 settembre 2013

Eliche al ragù di polpo ubriaco


Tra settembre e dicembre il mar Mediterraneo è nuovamente ricco di polpi e quindi, anello di congiunzione tra la fine delle ferie e l'inverno che ci attende,  questo ragù con il polpo mi pare il giusto modo per cominciare a entrare nell'ordine di idee che...non c'è niente da fare: tutte le attività riprendono ed il tempo corre veloce e domattina la città sarà bloccata per l'inizio del nuovo anno scolastico...
Stiamo dunque entrando, a pieno regime, in quella che mi piace definire la "prima fase" dell'anno: quella, cioè,  che da settembre conduce alle feste natalizie ed anche il nostro palato è pronto ad accettare sapori un po' più marcati.
Il problema è che, terminate le feste natalizie, il completamento della "seconda fase" dell'anno che, per il mio "sentire", si conclude con la Pasqua, quest'anno ci farà sospirare.
Per chi non fosse informato, infatti, la notizia ferale è che, nel 2014, celebreremo la Pasqua cristiana, il 20 aprile! Ed il percorso, a guardarlo da lontano, appare molto lungo, purtroppo.
Da quel momento, nella testa di ciascuno di noi, inizieranno "le grandi manovre" in vista dell'estate. Ma per adesso siamo qui, ai blocchi di partenza e dobbiamo pedalare.
Meglio farlo corroborati da questo piatto davvero gustoso. 

Ragù di polpo ubriaco
Ingredienti (per 4-5 persone)
gr 500 pasta corta
gr 1200 c.a polpo
ml 300 di vino rosso
3 pomodori ramati
sedano
cipolla
carota
erba cipollina
timo
basilico
sale
1 peperoncino secco (facoltativo)
 
Preparato un trito sottile con sedano, carota e cipolla, metterlo a "sudare" in un tegame a fondo spesso poggiato su fiamma molto bassa unitamente ad un giro d'olio.
Quando le verdure si saranno ammorbidite, alzare la fiamma e rosolarvi il polpo a cominciando dai tentacoli; continuare la rosolatura fin quando l'intero mollusco abbia raggiunto il classico colore rosato.
A questo punto, annaffiare il mollusco con tutto il vino previsto, aggiungendo anche un pizzico abbondante di timo ed uno di erba cipollina.
Abbassare la fiamma al minimo e portare il polpo a cottura, mantenendo il tegame chiuso con il coperchio.
Nell'attesa, spellare i pomodori e ridurli in dadolata.
Quando le punte della forchetta, inserite tra il corpo del polpo e la base dei tentacoli, entreranno senza opporre resistenza, il polpo sarà cotto.
Togliere il Mollusco dal tegame aggiungendo in quest'ultimo, i pomodori, il peperoncino ed un po' di sale, se ritenuto necessario.
Alzare nuovamente la fiamma facendo ridurre il liquido che si sarà formato con la cottura del polpo.
Quando il sugo darà segni di essersi leggermente addensato, tagliare a tocchetti il polpo senza pulirlo troppo dalla pelle e dalle ventose e versare la dadolata ottenuta, nel tegame.
Cuocere la pasta e condirla con il ragù ed un'abbondante spolverata di basilico.

Per non pasticciare troppo il piatto, ho condito la pasta con poco sugo. Troppo poco!

n.d.r.: mille trucchetti si rinvengono sul web per ottenere un polpo morbido, compreso il turacciolo di sughero messo in pentola insieme al mollusco.
Chi lo mette nell'acqua salata, chi bandisce il sale dalla cottura.
Io tendo a non credere a niente di tutto ciò che leggo, mi pare sensato non aggiungere sale perché il polpo, di per sé, è già salato.
Accetto solo il suggerimento di congelare il polpo acquistato, prima di cuocerlo dopo averlo nuovamente scongelato: "trucchetto" sensato ai fini di sfibrarne le carni.
Posso tuttavia dirvi che, avendo ordinato il mollusco al mio pescivendolo di fiducia nella giornata di mercoledì ed avendolo ritirato il giovedì a mezzogiorno, per una cena da svolgersi in quella stessa sera,  non ho avuto il tempo di procedere alla preventiva operazione di congelamento e scongelamento.
A meno che il pescivendolo non mi ha venduto un polpo decongelato....è sicuro che nessuno ha provveduto a sfibrarlo e lui (il polpo) era morbidissimo. Ancor più morbido di altro precedentemente acquistato dal banco dei surgelati, per una prima prova di questa stessa ricetta. 
Ho fatto una gran fatica a non mangiarmi tutto il polpo, mentre lo tagliavo a tocchetti per metterlo nel sugo.
A mio giudizio, il trucco vero sta nel cuocerlo su fiamma bassissima, lentissimamente, in una pentola adeguata (meglio ancora se di coccio)

Un saluto da Giulietta

 

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