...E finalmente giunse la volta degli gnocchi.
A questo punto ho solo da ringraziare Annarita di "Un bosco di alici" la quale, per questa 59sima sfida MTC, ha proposto una ricetta fantastica, ovvero la ricetta che da tempo andavo cercando.
Invero ne ha proposte tre e, fuori gara, mi propongo di fare gli gnocchi ripieni perchè non solo non li ho mai mangiati, ma gli unici che ho avuto in sorte di vedere, erano deliziosamente posati nel piatto di mia nonna durante una storica cena "da Caino".... Ed ho detto tutto!!!
Lei, ormai molto avanti negli anni, aveva tenacemente rifiutato il "menù degustazione" da servire a tutto il tavolo perchè scandalizzata e - diciamolo - anche un po' piccata di fronte alla prospettiva di vedersi "imposte" le portate proprio quando i suoi occhi avevano potuto languidamente posarsi sulla parola "gnocchi".
Poi...vabbè...lasciamo perdere che non l'aveva entusiasmata l'idea di ritrovarseli... "ripieni", ma credo che se io avessi avuto il coraggio di rompere il clima altamente compassato che pervadeva quella sala dalle luci soffuse e gliene avessi portato via uno dal piatto, ora saprei cosa, in quell'occasione, mia nonna aveva assaporato.
Per lei gli gnocchi erano fatti con patate e farina...e basta!
E fin quando ha avuto la forza di cucinare, gli gnocchi dei suoi desideri e dei miei ricordi, si scioglievano in bocca.
Non sto a dirvi quanto restasse male le volte in cui le patate, rivelatesi non idonee all'agognata finalità, non consentivano di realizzare gli gnocchi della consistenza che solo lei sapeva ottenere.
E' così che un mito si perpetua in famiglia, rendendo una figlia, nella fattispecie mia madre, incapace o quantomeno assai timorosa nell'affrontare questo "mitico" composto di patate e farina e....basta, sino a farle pronunciare frasi "inconsulte" del tipo.... "gli gnocchi al giorno d'oggi non sono più possibili. Sono sicura che, ormai, ci si debba aggiungere un uovo!".
Inutile dirvi quante scrollate di spalle ho fatto di fronte a questa frase, girando sui tacchi e ripromettendomi di rinvenire una ricetta di gnocchi che desse le dovute soddisfazioni.
Il giorno è giunto quando dal "Bosco di alici" Annarita ha offerto la sua ricetta che ha fatto pronunciare a mia madre: "Eh...sì, direi che ci siamo"!
Diciamo che per gli gnocchi "la Socia" si è data da fare: è addirittura andata vagando per il Mercato Orientale alla ricerca delle patate giuste, per poi varcare la soglia di casa al grido: "ho preso le patate", oltre a - udite, udite - ricordarmi nel corso della settimana che... in casa c'erano le patate....
Tanto perchè sia chiaro cosa è a lei gradito e cosa supera, invece, la sua umana comprensione :-)
Ed allora ecco la ricetta degli gnocchi di Annarita accompagnati dal condimento da me realizzato.
Gnocchi con ragù di coniglio allo zafferano
Ingredienti
600 g di patate vecchie e farinose
180 g di farina debole (quantutà massima consigliata)
sale
Il procedimento per realizzare gli gnocchi, potete leggerlo direttamente da Annarita nel post da lei scritto (QUI).
Vi troverete immersi in un articolo ricco sia di consigli pratici per realizzare questa ricetta storica della cucina italiana, sia di ben tre diverse proposte sulle quali le sfidanti MTC hanno potuto cimentarsi.
Posso solo aggiungere che, nel mio caso, per assemblare il panetto di patate, è stata sufficiente una quantità di farina leggermente inferiore al 20% del peso delle patate.
Inferiore...nel senso ho potuto rimarcare la mia soddisfazione già al raggiungimento di 112 g di farina aggiunta, contro i 120 g - 180 g previsti.
Forte del consiglio che meno farina è possibile utilizzare, più gli gnocchi sono morbidi, lì mi sono fermata, visto che riuscivo a stendere il "cordoncino" di impasto senza alcuna fatica.
Certo, ogni tipo di patata può dare risultati diversi e se le patate non sono idonee potreste davvero trovarvi in difficoltà.
Per il ragù
4 cosce di coniglio
1 cipolla di Tropea (grossa)
1 costa di sedano
2 spicchi di aglio
30 ml di vino bianco
350 ml di brodo
olio
alloro
salvia
zafferano
sale
pepe bianco
infarinate le cosce di coniglio.
In una casseruola in ghisa (o dal fondo spesso) versate l'olio ed aggiungete un trito di cipolla e sedano. Unite anche lo spicchio di aglio, l'alloro e qualche foglia di salvia.
Appena il composto si sarà ammorbidito, unite anche le cosce di coniglio.
Alzate la fiamma e sfumate con il vino bianco.
Lasciate che l'alcol evapori ed abbassate la fiamma al minimo.
Aggiungete, ora, un mezzo ramaiolo di brodo caldo nel quale avrete sciolto alcuni stimmi di zafferano.
Salate, aggiungete anche poco pepe (se di vostro gradimento) e coprite il tegame con il coperchio.
Durante la cottura controllate che vi sia liquido sufficiente affinché il composto creatosi sul fondo sia morbido e cremoso. Nel caso aggiungete poco brodo.
Proseguite la cottura sino a quando la carne sarà tenera. A me è servita circa un'ora.
Estraete le cosce di coniglio dalla casseruola, scolandole dal fondo di cottura e, staccata la polpa dall'osso, tritatela al coltello.
Unite la carne al fondo di cottura conservato nella casseruola.
Versate gli gnocchi nella pentola dell'acqua in ebollizione, estraendoli con una mandolina non appena verranno a galla.
Scaldate leggermente il ragù e condite gli gnocchi.
Buon appetito!
E mica mi dimentico di partecipare alla 59sima sfida MTC con questi gnocchi!!!!
Sarai anche arrivata all'ultimo ma ne valeva la pena! Amo il ragù di coniglio e credo che con lo zafferano debba essere buonissimo. Mi riprometto di provare prima o poi!
RispondiEliminaPer quanto riguarda Caino...come mi piacerebbe andarci una volta!!
Dopo questo mese affermare che gli gnocchi oggi non sono proprio possibile direi che inverosimile, tua madre si è ricreduta come tanti ho scoperto che avevano il sacro terrore dello gnocco. Tu ne hai fatto un gran piatto usando un ragù bianco alla zafferano. Brava e saluta la mamma.
RispondiEliminaLeggendoti ormai da tempo, ho capito che se le tue ricette superano la prova della tua socia, allora sono grandi piatti. Non dico buone, dico proprio eccezionali. Perché se ho ben capito, la socia in questione oltre ad avere un palato sopraffino, è pure una cuoca fenomenale, di quelle che mettono in soggezione anche l'appassionato più smaliziato. Personalmente ti dico che aver visto il ragù di coniglio sposato allo zafferano dentro un piatto di gnocchi, mi ha completamente sciolto la tensione alla base del collo, fatto passare il mal di testa e finalmente, sospirare di piacere. Roba che neanche un uomo!
RispondiEliminaBravissima Giulietta, adoro questo piatto.
Belin, il miracolo!
RispondiEliminaPure al Mercato Orientale, e' andata :)
Per il resto, come Patti. Stessa reazione. E' l'ormone della menopausa o e' davvero un gran piatto???? (la seconda, la seconda...)