mercoledì 17 ottobre 2012

Il pane dello shabbat per riflettere!



Insomma....mi serviva la partecipazione all'MTC di ottobre 2012 per riflettere!
Eleonora, infatti, dal suo blog  ha proposto la realizzazione del "pane dolce" dello shabbat (sabato).
Invero non si tratta della più tradizionale e rituale  "challah" poichè quest'ultima avrebbe impedito ogni apporto di originalità richiesto, al contrario, dalle regole dell'MTC.
Le prescrizioni della religione ebraica non impediscono, tuttavia, che nel "pane dolce", oggetto della gara di questo mese, vengano apportate modifiche mediante l'aggiunta di un ripieno, sebbene anche quest'ultimo debba seguire alcune regole.
E' un pane che viene impastato e cotto prima del tramonto del venerdì per allietare la tavola dello shabbat, del sabato, giornata da dedicare alla famiglia, agli amici, al contatto con la natura; insomma, giornata nella quale si è invitati alla condivisione
Ed è proprio questa parola: "condivisione", che mi ha fatto riflettere.
Confesserò: i numerosi problemi, piccoli e grandi, che hanno contraddistinto i mesi estivi e questa prima parte del rientro alla quotidianità lavorativa, mi hanno un po' chiusa in me stessa ed è mancata proprio la gioia della condivisione.....perchè ci vuole GIOIA nella vita!
Ed allora, con la promessa, rivolta a tutti gli amici che in questi mesi hanno fatto le spese della mia scarsa gioia, di applicarmi maggiormente nella condivisione, vi lascio ad una delle mie pochissime esperienze in tema di lievitati.
....L'MTC obbliga smpre ad affrontare nuove esperienze culinarie ed, invero, abbiamo mangiato un pane leggermente dolce, dalla pasta un po' soda e molto somigliante ad una brioche nonostante la mancanza del burro per il divieto prescritto dalla religione ebraica.
Il "critico" ufficiale di casa (mia madre) lo ha gradito moltissimo e lo rifarò per la sua colazione.
Un ringraziamento ad Eleonora per il pane e per la ...riflessione!

Questa è la ricetta per l'impasto base proposta da Latte e Miele di Eleonora

 
 
PANE DOLCE DEL SABATO (impasto base per due trecce ripiene: una con uva moscato di Francia e l'altra con castagne)

500 gr di farina 0
2 uova grandi medie (circa 60-62 gr con il guscio)
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra

125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d'oliva
10 gr di sale
un tuorlo d'uovo
un cucchiaio di acqua
semi di papavero

Prima di tutto e importantissimo, setacciare la farina.
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare la farina, il sale e lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare, versare poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro incorporazione. Lavorare fino a che l'impasto si stacchi perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.

Lasciar lievitare per almeno due ore, dopodichè, sgonfiare l'impasto e tagliarlo in due parti uguali. Tagliare poi ognuna delle parti in tre.

Stendere su un piano infarinato ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15. Spargere il ripieno scelto sulle tre strisce di impasto ottenute.
Ed ecco i miei ripieni:
 
Pane dolce dello shabbat con uva 
- un grappolotto di uva (la mia era moscato di Francia con pochissimi semini)
- zucchero semolato
 
non ho fatto altro che lavare l'uva, staccarla dal raspo e passare gli acini nello zucchero semolato. Quindi li ho sparsi sulle tre strisce di impasto che ho provveduto a chiudere e, dopo averne compattato i tre capi iniziali, ho eseguito l'intreccio.
 
Pane dolce dello shabbat con castagne glassate

  
- 600 gr di marroni.
- 200 gr di zucchero di canna
- 40 gr di acqua
 
Qui l'operazione è stata un po' più impagnativa: ho messo le castagne in una pentola portandole a bollore. Dopo 20 min. ho spento il fuoco: le volevo ancora al dente. Le ho quindi pulite togliendo la buccia e la pellicina interna che è venuta via facilmente. Quindi ho fatto sciogliere lo zucchero di canna in una padella antiaderente insieme all'acqua; quando ha cominciato a bollire sciogliendosi, ho aggiunto le castagne che ho fatte rosolare glassandole. Una volta che il ripeino si è raffreddato l'ho steso sulle tre strisce di pasta, chiudendole e procedendo con l'intreccio come per il pane precedente.

Entrambe le trecce, poi, sono state messe nella leccarda del forno preventivamente unta di olio e sono rimaste a lievitare almeno altre due ore.
Quindi le ho "lucidate" con un tuorlo d'uovo al quale erano stati aggiunti due cucchiaini di acqua e le ho cosparse con i semini di papavero.
Quindi in forno statico a 200° per 20 min.

N.B.: a) la lievitazione è molto lunga, due ore non sono bastate. Anzi, trascorse due ore senza che mi risultasse una lievitazione di una qualche rilevanza, le ho messe nel forno acceso a 30°;
b) non stendete troppo sottilmente le strisce dell'impasto perchè altrimenti non c'è materia sufficiente alla lievitazione. Il pane con le castagne, che ho steso per primo, ha risentito di questo errore.
Un abbraccio da Giulietta e...alla prossima!

Urka.....mi dimenticavo di precisare, per chi non lo avesse ancora capito, che con questa ricetta partecipo all'MTC ottobre 2012

MTC Ottobre 2012- Gi sfidanti


 

10 commenti:

  1. bentornata!!!! belli! le voglio anch'io le castagne glassate! e' una genialiata...

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  2. Bentornata Giulietta, hai proprio ragione: il post di Ele invitava alla riflessione.
    Riflettere fa bene a tutti in questi tempi bui e condividere con chi ti sta accanto fa bene al cuore.
    Intrecciamo tutte le nostre vite, con un gesto antico come quello di panificare.
    Castagne, un cibo semplice ma di gran versatilità e l'uva di stagione, mi piacciono le tue scelte. Sapere poi che il tuo Giudice Supremo ti ha approvata, mi fa capire che anche questo ripieno va segnato... sotto una lista che diventa sempre più lunga.
    Alla prossima.... e buona sfida!
    Nora

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  3. Non é magico questo pane?...Una specie di inno alla gioia !
    Un abbraccio, Simonetta

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  4. Anche a me ha fatto riflettere e questo tuo post sulla gioia e la condivisione mi h fatto riflettere ancora di più... Ti dico solo che, in questo momento, ringrazio Dio per questa sfida che mi da la possibilità di mettermi ancora in gioco e di ricevere gioia e condivisione da tutti voi.
    Un bacio enorme e non sai come sia felice di avervi conosciute! :*

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  5. Siamo tutte intorno ad un tavolo ad intrecciare pani e a condividere riflessioni!
    Quel ripieno con le castagne glassate è fantastico!Ma vengono tipo marron glacè?

    ciao loredana

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  6. ... se non condividi in ufficio, non è valido :-)))
    il primo mi fa impazzire, sul secondo è meglio che non mi esprima per decenza- anche perchè è come se avessi già la bocca piena, guarda...
    sentiti due volte in colpa, sia chiaro :-)

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  7. Ecco condivisione... appunto! e con il giudice dove sta la condivisione? :-) splendide le due versioni, non saprei quale scegliere, ma forse forse...la seconda. ho un debole per le castagne!

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  8. quella con l'uva mi mette una curiosità....

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  9. Meravigliose entrambe le tue trecce, Giulietta!!! Davvero non saprei quale ripieno mi è piaciuto di più.
    Ma soprattutto mi auguro che la GIOIA regni a casa tua e nella tua vita da ora in poi!!!

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  10. Dovrei farla anch'io, la tua stessa promessa: la mia naturale inclinazione alla solitudine, sta prendendo i toni della misantropia e non va bene, non va niente bene. Anche perche' le cose buone come questi pani che eleonora ci ha insegnato a fare, sembrano nate apposta per essere condivise. Soprattutto i tuoi e, per quanto mi riguarda, soprattutto il secondo: appena riesco a mettere le mani su delle castagne decenti....

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