lunedì 29 febbraio 2016

Il fiadone o...dolce di ricotta


- Come dessert abbiamo del creme caramel, una crostata di albicocche o di susine e una torta di ricotta.
All'annuncio di quest'ultima, mi si illuminò lo sguardo rimasto inerte sino a quel momento.
Mi portarono un piatto con un "quadratone", in perfetto "stile maremmano", di un dolce dalla consistenza mista tra una torta ed un budino, Umido e soffice al tempo stesso.
Cominciai a fare supposizioni su quali ne potessero essere gli ingredienti ma il problema vero restava la crosticina sottilissima e leggerissima che lo copriva sulla parte superiore.
Un caramello? E poi...ricotta, zucchero, uova... Ma le uova come? I tuorli separati dagli albumi...
Si avvicinò il ristoratore che ormai ci conosceva e dopo avergli rivolto i complimenti per quel dolce, tentai un approccio per carpire qualche notizia più precisa
Mmmmhhhh...mica si sbottonò tanto: "Lo fa la ragazza che è in cucina"
Sai che notizia: era ovvio che qualcuno lo facesse...
La ricotta mi sviò facendomi credere che io mi fossi imbattuta in un dolce toscano, regalandomi la speranza che prima o poi sarei venuta a capo del dilemma e avrei trovato la ricetta.
Cominciai a chiedere ai negozianti che frequento da anni. Anche a quelli che cucinano con grande abilità e che hanno una indubbia conoscenza della tradizione culinaria toscana.
Nulla...mi guardavano perplessi e con un'aria interrogativa spiazzante.
Ed io, per mangiare quel dolce, continuai ad andare "al Paguro", piccolo locale posto al bivio tra Tirli e Punta Ala.
Sino a quando su fb, un giorno, mi apparve quest'immagine

Non ebbi dubbi: è lui!!! 

Anna Maria, un'amica foodblogger...e molto più che food blogger, aveva postato il dolce della mia ricerca. Lo aveva postato sul suo blog, "La Cucina di qb"
Scoprii così di aver trascorso anni fuori strada, perchè questo dolcino, fresco a semplicissimo è di tradizione corsa.
Sì, viene dalla Corsica e non si chiama "torta di ricotta" bensì "fiadone".
Andate da Anna Maria a leggerne descrizione ed indicazioni sicure.
Io mi sono limitata a ripetere la sua ricetta, aromatizzando il dolce con il ....cardamomo.


ll cardamomo è una pianta spesso utilizzata nelle ricette orientali. 
Lo si trova in due differenti specie: il più comune è coltivato in Occidente ed è di colore chiaro (quello da me utilizzato) l'altro, invece, è il cardamomo nero o nepalese, proveniente dall’area a est dei Balcani e dall’India ed è coltivato soprattutto nel subcontinente indiano, nello Sri Lanka e in Malesia. 
È anche uno degli ingredienti con i quali si ricava il curry.

Ho deciso di utilizzare questa pianta per il mio dolce poichè l'avevo in casa: mi serviva per un'altra ricetta. Ora che l'ho provato, troverà varie applicazioni. E vi consiglio caldamente di provarlo anche voi.
Ne è uscito un dolce leggero, profumato ed ottimo anche per una pausa caffè.
Ecco, dunque, il fiadone proposto da Anna Maria con la mia aromatizzazione al cardamomo.

Fiadone (o dolce di ricotta) (per 3-4 persone)


Ingredienti
250 g ricotta di capra
90 g di zucchero semolato 
1 g di cardamomo in polvere 
3 uova 
la scorza grattugiata di mezzo limone
sale

Preriscaldate il forno a 200° statico.
In una ciotola lavorate la ricotta unendola al cardamomo, alla scorza di limone ed al sale.
Separate, ora, i tuorli dagli albumi, montando i primi insieme allo zucchero ed i secondi, a neve ferma.

Unite la crema di ricotta ai tuorli montati ed infine aggiungete gli albumi inglobandoli con un movimento delicato, dall’alto verso il basso.
Coprite con carta forno bagnata e ben strizzata una teglia quadrata piccolina o uno stampo con cerniera dal diametro max di 20 cm. (io ne ho usato uno da 18 cm)

Infornate ed abbassate la temperatura a 180° lasciando che il dolce cuocia per circa 40’, ovvero fino alla doratura della superficie.
Sfornate, rovesciate la torta su un vassoio e fate raffreddare. 
Servitela dopo aver spolverato la superficie con lo zucchero a velo.

n.d.r.: il consiglio è di raddoppiare le dosi utilizzando una teglia quadrata da 20 cm per lato, per la cottura. Il dolce comunque non deve essere eccessivamente alto.
Quando l'ho assaggiato ho subito capito che  a casa di Anna Maria devono mangiare come uccellini, perchè le "boccucce delicate" che passano dalle mie latitudini, con quelle dosi, possono sopravvivere solo in tre....al massimo ;-)

  

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