domenica 17 marzo 2019

Bombette di riso per S. Giuseppe



Questa è una ricetta che ho dovuto ri-creare sulla base dei ricordi.
Mia nonna, per S. Giuseppe, faceva delle frittelle di riso che in famiglia erano un vero mito.
Con la sua morte, scoprii che nessuno aveva la ricetta: anche cercando in Toscana, tra i pochi parenti rimaxti, conoscenti ed amici, non ne venivo a capo.
Mi capita, in questi giorni, di leggere la ricetta delle crispelle di riso catenesi e senza dubbio, scorrendo gli ingredienti ed il procedimento percepivo delle "assonanze".
Ma perchè e come è potuto accadere che una maremmana come mia nonna, abbia potuto conoscere una ricetta siciliana?
Eppure è possibile. Del resto mia nonna si chiamava Vera...Carini!
Da alcune ricerche fatte da lontani parenti, pare che il nonno di mia nonna, ovvero il padre del mio bisnonno, partito dalla Sicilia, immagino insieme ai propri genitori, fosse approdato in un paesino della Maremma e qui, sposando una donna del luogo, abbia avuto otto figli, tra i quali anche il bisnonno Carlo.
Da Carlo nacque mia nonna Vera che, peraltro, (e questo lo so per certo) ebbe la possibilità di frequentare le sue zie, sorelle del padre.
Non mi resta che immaginare che la ricetta delle sue frittelle di S. Giuseppe sia frutto di una rivisitazione avvenuta in Maremma, di una ricetta che in origine era sicilana.
La rivisitazione comporta l'aromatizzazione del riso con il cognac ed il limone anzichè con l'arancia, la lievitazione ottenuta grazie ad un preimpasto, non previsto nelle crispelle e l'aggiunta dell'uvetta della quale non vi è traccia nella ricetta siciliana.
A ciò si aggiunga il formato che ricorda una polpetta e non un lungo sigaro come accade secondo la tradizione siciliana.
Insomma, la realizzazione di questa ricetta è  frutto di una sinergia tra il ricordo che ho del procedimento che utilizzava mia nonna, ovvero le immagini che sono rimaste impresse nella mia mente, illuminate dalle competenze culinarie da me acquisite in questi anni.
Una sinergia che ha creato la magia: tutti in famiglia siamo concordi nel pensare che queste frittelle sono esattamente quelle che abbiamo potuto mangiare sino a quando mia nonna le ha potute fare.
Consapevole che se anche l'origine potrebbe davvero essere rinvenuta nelle crispelle catanesi, queste frittelle hanno ben poco di quella tradizione, ho deciso di ribattezzarle con il nome di "bombette di riso". 
Un dolce fritto da proporre sia in occasione della Festa di S. Giuseppe che per Carnevale.
 
Bombette di riso

Ingredienti

per la biga
150 g di farina
20 g di zucchero
100 g di latte
20 g di lievito di birra

per le frittelle
300 g di riso
700 ml di latte
300 ml di acqua
80 g di zucchero
1 buccia di limone
estratto di vaniglia
120 g di uvetta
cognac
1 o 2 uova
sale
olio
zucchero a velo
zucchero semolato

In una pentola capiente portate a cottura il riso, insieme ai cinque successivi ingredienti.
È possibile far cuocere il riso solo nel latte e poi aggiungere acqua per portare a termine la cottura
Il riso dovrà essere morbido ed il latte totalmente assorbito.

Mentre il riso si raffredda, preparate la biga sciogliendo il lievito nel latte appena intiepidito. Versate il composto sulla farina e sullo zucchero raccolti in una terrina.
Lasciate lievitare in luogo tiepido (forno con luce accesa) sino al raddoppio.

Quando il riso sarà intiepidito, versate nella ciotola  l'uvetta, una spruzzata di cognac (se ne deve avvertire la presenza) ed anche il preimpasto ormai pronto. Mescolate e, giudicando la consistenza che deve essere morbida ma non liquida, unite anche 1 uovo o 2.
Mescolate e ponete nuovamente a lievitare sino al raddoppio

Scaldate l'olio  sino a 160 °C e friggete l'impasto prelevandolo con il cucchiaio (io con il dosatore per il gelato)
Scolate le bombette dall'olio e rotolatele ancora calde in un misto di zucchero a velo e di zucchero semolato.