domenica 24 febbraio 2019

I cenci di casa nostra




Qualunque età abbiamo, non possiamo rinunciare a festeggiare il Carnevale.
E' vitale inventarsi un'occasione per tornare ai sapori del'infanzia e, perchè no, anche all'adolescenza.
Mia mamma ha sempre fatto i "cenci" per quell'unica occasione dell'anno, ma non avendo una ricetta precisa ed avendo sempre proceduto ad occhio, negli ultimi tempi è incorsa in alcune delusioni.
Addentando quei cenci, infatti, non siamo riusciti a scorgere il sapore che ci ricordavamo e che lei, munita  di maggiore pratica e pazienza, riproponeva in maniera quansi naturale.
E' così cominciata la mia personale ricerca fondata su alcune tracce: mia nonna aveva imparato a cucinare seguendo l'Artusi, libro alla mano, previa consultazione da parte del marito, mio nonno.
Mia madre ha assorbito quei sapori anche se poi li ha, nel tempo,  elaborati.
Altro indizio: in casa mia, i dolci devono essere dolci. Punto! Dunque, regola principale sempre esistita, se seguendo le indicazioni della ricetta l'impasto risultasse scarsamente goloso, aumentare le dosi dello zucchero,  urilizzando comunque la debita accortezza ed un po' di criterio, ovviamente.
Terzo indizio riguardante in maniera specifica i nostri cenci,  l'aroma del cognac all'interno dell'impasto si deve sentire.
Orbene, ho preso la ricetta dell'Artusi e da quella sono partita aggiustandola secondo il ricordo del sapori di casa.
Poichè mia madre impastava mezzo chilo di farina, invadendo la cucina e poi la sala da pranzo, di ciotole cariche di cenci, io ho dovuto ridimensionare le quantità perchè nessuno dei commensali ha più vent'anni, tranne i due nipoti.
Dunque sono partita da 300 g di farina e poi, sull'onda di alcune righe lette stamattina, per caso, su un blog del quale ho purtroppo perso la traccia, non ho avuto timore nell'usare il cognac per assemblare l'impasto.
Il blog, infatti, diceva "non temete" di utilizzarlo a tale scopo, a prescindere dall'esito ottenuto dopo aver inserito le uova ed il burro.
Dunque ho proceduto così e sono riuscita a ritrovare ciò che da qualche anno cercavamo.
Massari & C. spicciatemi casa chè seguendovi non eravamo mai completamente appagati.
Dunque, per i "cenci di casa nostra",  ho proceduto così:

I cenci di casa nostra

Ingredienti:
300 g di farina
60 g di zucchero semolato
40 g di burro
2 uova
un pizzico di sale
cognac o brandy

olio di semi per friggere
zucchero a velo

Pesate e setacciate la farina all'interno di una ciotola.
Volendo, potete inizialmente utilizzare la0 planetaria, montata con la foglia, per assemblare gli ingrediemti, proseguendo poi a mano, per saggiare la consistenza dell'impasto.
Aggiungete, dunque, lo zucchero ed0 il sale e mescolate.
Versate nella ciotola anche il burro. Non pfreddo ma neanche troppo ammorbidito. Quella consistenza plastica che si ottiene traendo il burro dal frigorifero, pesandolo e tagliandolo a piccoli cubetti. Al termine di queste operazioni, quel poco burro avrà la consistenza giusta.
Date una rapida mescolata, giusto il tempo di intridere il burro con le polveri e poi aggiungete le uova.
Avrete un composto bricioloso al quale dovrete dare la giusta consistenza grazie all'aggiunta del cognac o del brandy.
Appena l'impasto comincia a formarsi, rovesciatelo sul piano di lavoro infarinato e procedete a mano sino ad ottenere la giusta consistenza.
Qualora dovesse risultare ancora troppo appiccicoso, aggiungete poca farina per volta sino ad ottenere un impasto morbido ma anche asciutto, quasi setoso.
Per stenderlo, potete utilizzare l'Imperia sino a raggiungere la tacca n. 2 e passandovelo per due o tre volte.
E' importante che i cenci a crudo, siano sufficientemente elastici senza che si attacchino tra loro anche sovrapponendoli (non eccedete, ovviamente).
Una volta stese le strisce, tagliateli, utilizzando una rotella dentellata
Friggeteli in olio profondo.
I "cenci di casa nostra" sono venuti friabilissimi e carichi di bolle...e con il sapore che noi cercavamo!
Insomma, i cenci sono un dolce di Carnevale per il quale la ricerca di un "disciplinare" è impossibile, perchè la sua "casalinghitudine" emerge già all'ingresso della casa di ogni famiglia che desideri deliziarsi con un dolce da portare in tavola, una volta all'anno.
Per quell'unica volta, il loro sapore deve aderire perfettamente al ricordo che alberga nella memoria di ciascuno.
Per quanto ci riguarda, posso solo dire: WOW!! 😍😚

  





Nessun commento:

Posta un commento

sarò felice di ricevere i tuoi commenti