lunedì 24 ottobre 2016

Tapas con fil rouge per MTC n. 60


Quando si cucina, non c'è una logica.
Cucinare per puro piacere. come faccio io, è frutto dell'ispirazione del momento e trovare un filo conduttore tra tre presentazioni (tapas, pinchos e montraditos), non è semplice.
Bah...poi non è neanche così difficile ma richiede creatività della quale sono priva.
Comunque, visto che con l'MTChallenge si impara sempre qualcosa, allora mi sono detta, ok pensiamo...
Certamente la creatività non manca a Mai Esteve, vincitrice della scorsa sfida MTC ma soprattutto grande collaboratrice e grafica di quasi tutti i libri dell'MTC, usciti sino ad oggi.
La "coloratissima" Mai, per la sfida MTC n. 60 ha chiesto che tapas, pinchos e montaditos presentati, fossero legati tra loro da un ...filo conduttore.
Escluso che si trattasse di un filo elettrico, la mia mente è andata al francese "fil rouge"  e quest'ultimo mi ha condotto a..."Giochi senza frontiere".
Chi non ha mai visto "Giochi senza frontiere" o è troppo giovane o, all'epoca, voleva fare l'intellettuale e non intendeva sprecare la propria mente in cose "leggere".
Io, che con le  cose "leggere" respiravo, perchè quelle impegnative le affrontavo durante il giorno, ho amato pazzescamente questa trasmissione, andata in onda sulla RAI dal 1965 al 1982 e dal 1988 al 1999.
Si trattava di un programma basato su giochi tra squadre di diverse nazionalità e, proprio per questa ragione, itinerante ovvero realizzato nelle città italiane o straniere che, di volta in volta, si rendevano disponibili ad ospitare la singola puntata.
I coloratissimi ed ingombranti costumi indossati dai concorrenti, costituivano un intralcio alle loro capacità atletiche, rendendone i movimenti assolutamente impacciati e privi di grazia.
Era questa la vera "forza" della trasmissione.
Storia, tradizioni e particolarità della città ospitante, costituivano la trama di tutta la puntata, ma soprattutto il tema della prova cardine della sfida, denominata appunto "fil rouge",
Orbene quando Mai, dal suo "il colore della curcuma",  ha proposto la sfida MTC n. 60, chiedendo che venisse realizzato un aperitivo con "tapas, pinchos y montaditos" che avessero un..."fil rouge", mi è spuntato un sorrisino sornione.
Volete un filo rosso?
Eccolo!

E va beh...poi per non superare i limiti, mi sono adeguata a costruire tapas, pinchos y montaditos, con ingredienti rossi!

Tapa (piccola porzione/avanzo di un piatto cucinato da portare alla bocca con una posata)
Cavolo rosso stufato con mele e castagne.
Ingredienti
600 g di cavolo rosso
300 g di mele royal gala
300 g di castagne
1 cipolla rossa di Tropea (di grossa dimensione)
1 spicchio di aglio
olio
vino rosso 
aceto di mele
pepe

Bollite le castagne, vi serviranno circa una trentina di minuti. Scolatele e pulitele dalla buccia esterna e dalla pellicina interna. Mettetele da parte.
Mondate la cipolla e affettatela finemente ed ugualmente procedete con il cavolo.
In una padella dal fondo spesso, versate l'olio e la cipolla, ponete tutto su una fiamma bassa e lasciate che la cipolla si ammorbidisca.
A questo punto unite il cavolo rosso, alzate la fiamma, sfumate con il vino rosso e, quando l'alcol sarà esalato, salate, spolverate un poco di pepe, abbassate la fiamma e chiudete con il coperchio, lasciando che anche il cavolo si cuocia, stufando.
Se dovesse mancare del liquido, aggiungete un pochina di acqua, ben sapendo che il composto non dovrà risultare brodoso; dovete solo evitare che si bruci, attaccandosi al fondo della padella.
Nel frattempo mondate le mele e tagliatele a grossi cubetti.
Assaggiate il vostro cavolo: nel momento in cui cominciate a pensare: "è quasi cotto", unite le mele e le castagne anch'esse frantumate.
Sfumate con poco aceto di mele e portate a termine la cottura, alzando la fiamma per far asciugare il liquido. Aggiustate la sapidità con il sale, spolverate con il pepe.
Ottimo contorno per accompagnare una bistecca di manzo alla brace!
Il resto...vamos a tapear...!

Pincho (bocconcino da portare alla bocca mediante stuzzicadenti o simili)
Castagna avvolta in mezza fetta di prosciutto di Parma.
Ingredienti:
...detto...fatto! 
Ricordatevi solo di bollire le castagne.

Montadito (crostino/fettina di pane condito con un composto di qualche genere).
Fegato con cipolla e barbabietola su crostino di pane toscano
Ingredienti
150 g di fegato di vitello
100 g di barbabietola rossa arrostita
1 grossa cipolla bianca
1 fetta di pane toscano
aceto di mele
vino rosso
olio
sale 
pepe
Preparate il fegato tagliandolo a striscioline  e tagliate a cubetti la barbabietola, dopo averla mondata.
In una padella posta su una fiamma bassa, versate l'olio e la cipolla che avrete mondato ed affettato in precedenza.
Appena quest'ultima inizia a sfrigolare, salate, alzate la fiamma e sfumate con l'aceto. Lasciate che evapori, quindi coprite con il coperchio affinchè la cipolla si ammorbidisca.
A questo punto, potete aggiungere il fegato e la barbabietola.
Alzate la fiamma, sfumate nuovamente con del vino rosso, salate e spolverate con poco pepe.
Abbassate ancora la fiamma al minimo, coprite con il coperchio ed attendete un minuto affinchè il vostro piatto sia pronto.
Sulla fetta di pane versate poco liquido di cottura, ponendovi sopra qualche cubetto di barbabietola insieme a qualche pezzetto di fegato ulteriormente tagliato.
 (n.d.r. avendo letto che, in Veneto, un tempo il fegato  era accompagnato dai fichi, in luogo della cipolla, ho pensato: "se tanto mi dà tanto...io ci metto la barbabietola". (dovevo o no usare un ingrediente rosso?)
Uno dei migliori piatti che io abbia mai mangiato in vita mia!

Con queste 3 proposte ed 1 pessima fotografia, partecipo all'MTC n. 60